“Leggevamo 4 libri al bar” è un’iniziativa nata nel 2007 mettendo insieme le tante grida di dolore per la solitudine vissuta nelle grandi città (ma non solo) e la diffusione capillare sul territorio di questi luoghi aperti all’incontro che sono i bar, iniziativa in cui invitavamo clienti-lettori-baristi di tutta Italia a organizzare incontri di lettura a voce alta, e proporre brani dei libri che li avevano fatti pensare o sognare.
Inutile dire che la generosità e la voglia di partecipare e di collaborare delle persone hanno fatto sì che almeno 30 bar aderissero a questa proposta: a costo monetario zero.
L’uso del titolo della manifestazione ci è stato gentilmente accordato da Gino Paoli, autore della canzone Quattro amici al bar, che ben descrive la relazione che può nascere, morire e rinascere ai tavolini di un caffè dove si va per discutere con amici e perfetti sconosciuti, bere un cappuccino, un bicchier di coca ed un caffè, leggere, sognare, scrivere, organizzare, guardare lo scorrere della vita, parlare di sport o di politica, raccontare le proprie sconfitte e altro ancora.
Alcuni ricercatori della Northwestern University di Chicago, in un articolo apparso su Archives of Internal Medicine sostengono che leggere allunghi la vita. Potrebbe non essere così, ma certamente aiuta a migliorarla.
I bar, come del resto le parrocchie, sono già una realtà, e allora usiamoli! Perché la vita diventa davvero più facile se troviamo il tempo di dividerla con altri.
Internet è chiamato e considerato il più grande bar del mondo … e allora, ecco, usiamo anche le sue piccole filiali periferiche.
E poi, come riflette lo scrittore Andrea Kerbaker: “La quattro-libri-al-bar potrebbe essere definita - I libri del cuore – parafrasando l’evento del FAI che ha permesso di individuare tanti luoghi nascosti cari alle memorie degli italiani.”
Concludo questo mio elogio sentito e sincero alla letteratura, agli altri, ai bar come luoghi di vita corale e al tempo che ci vuole per vivere tutto questo, con il testo di una canzone di Battisti (Donida-Mogol):
LA COMPAGNIA
Mi sono alzato, mi son vestito e sono uscito solo solo per la strada
Ho camminato a lungo senza meta, finché ho sentito cantare in un bar
Canzoni e fumo ed allegria, io ti ringrazio sconosciuta compagnia
Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore, ma so che sento più caldo i mio cuor
Felicità: ti ho perso ieri e oggi ti ritrovo già
Tristezza va, una canzone il tuo posto prenderà
Abbiam bevuto e poi ballato, è mai possibile che ti abbia già scordato?
Eppure ieri morivo di dolore ed oggi canta di nuovo il mio cuor
Felicità: ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già
Tristezza va, una canzone il tuo posto prenderà